Chi siamo

Sull’aia le donne raccolsero il grano che gli uomini con i loro rudimentali attrezzi avevano sollevato aiutati dal vento e dalla forza delle loro braccia.
Sapevamo che anche quell’anno l’amministratore del barone avrebbe tentano di dividere a metà il grano raccolto, dopo avere recuperato i costi anticipati per le sementi e per i piccoli acconti concessi ai mezzadri durante l’anno….”

Così Ottavio Terranova inizia il racconto della notte prima delle occupazioni delle Terre nel palermitano e così sarebbero potuti iniziare tanti altri racconti come quelli che portarono i contadini del Sud e del Nord ad occupare le terre aprendo il futuro ad un’Italia che rischiava di rimanere il luogo dl lungo medioevo dei rapporti di proprietà feudali.

L’AIA come luogo del lavoro contadino, come lo spazio fuori delle case e degli opifici dove svolgere la battitura del grano con i buoi o a mano e gli altri lavori. L’AIA come luogo degli incontri e della socialità dove condividere la sera, la festa, i riti, i racconti, le previsioni sul raccolto e maledire spesso l’agrario di turno cui devi rendere la gran parte del frutto del tuo lavoro.

Tutti i dialetti contadini chiamano l’AIA in modi semplici e diretti; quel luogo è lo spazio all’aperto, “L’ARIA”, in cui condividere parte della vita. Alcuni sono pittoreschi e originali, comunque legati alle radici collettive in cui sprofondano le culture popolari delle nostre comunità rurali.

Una ci ha colpito particolarmente: il modo di dire di un paesino dell’interno del Metapontino in provincia di Matera. Un Paese antichissimo, luogo di incontro di tante culture diverse .. italiche, greche, romane, longobarde, bizantine, normanne, angione, aragonesi …. e tutte le altre genti che hanno attraversato e vissuto quelle contrade.

Alle pendici dell’antico insediamento arabo (la Rabatana), a Tursi lo spazio fuori della abitazioni dei contadini si chiamava iàfuë (accento aperto sulla “a” e la “e” che praticamente non si legge morendo in gola).

Iàfuë era lo spazio “di fuori “; magari non proprio l’aia che potevano permettersi i contadini un po più “facoltosi” o se preferite meno poveri (insomma non era l’aia della masseria padronale) ma uno spazio da condividere e incontrarsi, raccontare il giorno e le sue speranze, le relazioni fra persone e, magari, come raccontano in paese, preparare le occupazioni delle terre per liberarsi dal giogo dell’agrario.

E’ una parola dalle radici antiche che, secondo gli studiosi, dovrebbe essersi prodotta intorno al VII secolo d.c., quando arrivarono i longobardi in Basilicata … poi se ne sono perse le tracce ma rimane come relitto linguistico nel dialetto tursitano, paese di grande tradizione contadina e, quindi, oggi con una agricoltura sempre più in crisi.

Noi scegliamo di assumere questa parola per nominare lo spazio in costruzione di una piattaforma multimediale dedicata alla terra in cui condividere le storie, i racconti, le inchieste, le proposte, le denunce di chi vive nelle aree rurali e costiere e lavora la terra o il mare o di chi, vivendo in città, scegli con loro un percorso comune e condiviso per difendere il diritto al cibo e alla terra.

IAFUE.PERLATERRA.NET è lo spazio che lanceremo in occasione del 17 aprile 2020 rispondendo, come Altragricoltura fa da ormai venti anni all’appello di Via Campesina internazionale che chiama milioni di contadini, di braccianti, di pescatori artigianali, di piccoli e medi agricoltori a mobilitarsi per chiedere con forza il cambio delle scelte nazionali, territoriali e mondiali sull’agricoltura, la gestione del territorio e il diritto al cibo.

Il 17 aprile sarà l’occasione per far sentire forte la nostra voce perchè l’impatto devastante dei nostri sistemi sociali e di produzione/distribuzione/consumo del cibo con la pandemia ci dice quanto sbagliato e ingiusto sia il modello agroalimentare dominante imposto dal neoliberismo e quanto invece sia tornato urgente mettere mani alla NUOVA RIFORMA AGRARIA.

IAFUE.PERLATERRA.NET è, insieme, un monito, una provocazione ed una indicazione di speranza.
Nel pieno dell’aggressione mondiale del virus alla civiltà umana che ci sta costringendo tutti a stare chiusi in casa, noi lanciamo Iàfuë (di fuori) PerlaTerra chiamando tutti a far sentire forte la nostra voce ed a farla uscire “fuori”, preparandoci a invadere la società e ad occuparla come hanno saputo fare i contadini che 70 anni fa occupavano le terre per chiedere diritti e far avanzare con la loro mobilitazione un Paese che, grazie a loro, usciva dal Medioevo del latifondo.

Non ci rimane che prendere sulle nostre spalle le responsabilità che ci vengono da aver avuto ragione in tutti questi venti anni di iniziative, lotte e proposte per la Sovranità Alimentare e costruire lo spazio comune di un’alleanza sociale con tutti i cittadini in nome dei diritti, dei beni comuni, di un giusto rapporto con la terra, il mare, l’aria perché quelle istanze ora guidino il cambiamento che ci serve.

IAFUE.PERLATERRA.NET sarà lo spazio multimediale aperto, tecnologicamente avanzato e interattivo con cui fin dalle prossime settimane sosterremo la nascita dell’alleanza e ci permetterà di condividere il percorso anche mentre siamo ancora costretti a resistere nelle nostre case e nelle nostre aziende.

E ricorda, il 17 aprile 2020…….

#StayHomeButNotSilent

#StiamoInCasaMaNonInSilenzio

Altragricoltura Alleanza per la Sovranità Alimentare